A cavallo di un secchio verso cambiamenti possibili

L’onore e l’onere di prendersi cura di sé

Alcuni giorni fa, mentre stavo ultimando le slide per un breve webinar intitolato “COVID 19 e Stress Lavoro-Correlato: prevenire gli effetti negativi e promuovere il benessere organizzativo”, mi sono fermata a pensare a quale citazione avrei potuto inserire per concludere il mio intervento. Cercavo qualcosa che potesse essere significativo e che evidenziasse, seppur in un contesto emergenziale globale, l’importanza della consapevolezza e della valorizzazione delle responsabilità individuali nella scelta dei propri comportamenti. Mi venne in mente una frase di Italo Calvino che amo molto:

Così, a cavallo del nostro secchio, ci affacceremo al nuovo millennio, senza sperare di trovarvi nulla di più di quello che saremo capaci di portarvi.”

Da diversi mesi ognuno di noi si è trovato immerso in una serie di cambiamenti imposti, dettati dall’emergenza sanitaria. Cambiamenti che hanno avuto un impatto rilevante anche su altri ambiti, comprendendo aspetti che spaziano dal livello globale, al locale fino all’individuale, quali ad esempio quello economico, sociale, organizzativo, relazionale e personale. Cambiamenti subiti e per questo ancor più faticosi da vivere e da accettare, carichi di incertezza rispetto ai pensieri sul futuro, talvolta dolorosi e caratterizzati da emozioni come la paura e la rabbia. 

La citazione di Calvino mette in evidenza l’importanza di non dimenticare che ognuno di noi non è esclusivamente spettatore inerme di una pièce teatrale alla quale non ha scelto di partecipare, ma anche attore protagonista di un futuro possibile che può essere immaginato e co-costruito attraverso le proprie scelte e i propri comportamenti. 

Ci troviamo di fronte ad una situazione nuova e incerta (il nuovo millennio, la pandemia) che possiede tratti che non possiamo modificare e sui quali non possiamo agire. 

E poi ci siamo noi. Il bagaglio che scegliamo di portare, il nostro secchio, le scelte che quotidianamente possiamo fare per noi, per i contesti (personali e organizzativi) nei quali viviamo e per le reti sociali con le quali ci confrontiamo. 

La parola chiave su cui lavorare e iniziare ad intravedere nuove possibilità è “consapevolezza”!

Riconoscere di poter fare la differenza. Riconoscere di trovarsi in carico l’onore e l’onere di prendersi cura di se stessi e di gettare le basi per migliorare quegli aspetti della nostra vita che non ci soddisfano, non ci piacciono o ci fanno stare male, per raggiungere quegli obiettivi che ci sembrano spesso così lontani.

E allora fermiamoci un attimo e proviamo a chiederci:

  • Come ho vissuto/sto vivendo questa situazione?
  • Quali sono le mie maggiori fatiche? Come le sto affrontando?
  • Che cosa posso fare io per cercare di ridurre queste fatiche?
  • Che cosa mi sta insegnando di me la situazione che sto vivendo?
  • Cosa voglio portare della persona che sono oggi con me nel futuro? Cosa vorrei lasciare nel passato?
  • Quali nuovi scenari vorrei esplorare?

Lavorare su di sé è faticoso, richiede tempo e risorse, ma ci aiuta a far emergere e portare alla luce nuovi stimoli. Nuovi sguardi capaci trasformare una situazione di cui vediamo solo le sfaccettature negative e dolorose, in nuove possibilità per noi, per la nostra vita personale e professionale.

Lanciamo quel sasso e proviamo a vedere l’effetto che fa!

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